giovedì, maggio 04, 2006

La leggenda di Re Laurino

Dopo avere letto un postato di filippo ho pensato a questa leggenda......

La leggenda di Re Laurino
Una delle piu' suggestive leggende delle Dolomiti, spiega perche' queste montagne, al tramonto si tingono di rosa. Secondo questa leggenda, sul Catinaccio, laddove oggi si intravede fino a primavera inoltrata und grande chiazza di neve racchiusa in una sorta di catino, si adagiava una volta il giardino di rose di Re Laurino. Ecco perche' in tedesco il Catinaccio si chiama Rosengarten, cioe' Giardino delle Rose appunto. Re Laurino regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento e ora e possedeva altresi' due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari a quella di 12 uomini e una cappa che lo rendeva invisibile. Un giorno il re dell'Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde e per questo invito' tutti nobili del circondario a una gita di maggio, tutti tranne re Laurino. Questo decise allora di partecipare comunque, ma come ospite invisibile. Quando sul campo del torneo cavalleresco ebbe modo di vedere Simile, colpito della sua stupenda figura, se ne innamoro' all'istante, la carico' in groppa al suo cavallo e fuggi'. I combattenti si baciarono subito all'inseguimento per riportare indietro Simile, schierandosi in breve davanti al Giardino delle Rose. Re Laurino allora indosso' cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si getto' nella lotta. Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indosso' la cappa e si mise a saltare qua e la' nel giardino convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono a individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo afferrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono. Laurino irritato per il destino avverso, si giro' verso il Rosengarten, che lo aveva tradito e gli bacio' una maledizione: ne' di giorno, ne' di notte alcun occhio umano avrebbe potuto piu' ammirarlo. Laurino pero' dimentico' il tramonto e cosi' da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all'alba, si colori come un giardino di ineguagliabile bellezza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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